Nel 2020, Aimée Steven lo ha espresso al meglio: Hell è un’adolescente. Questo è ciò che rende Il potere, l’ultima serie di Amazon Prime Video, un dramma così avvincente all’istante. È una fantasia super potente che solleva una delle popolazioni scrutate e impotenti del mondo – ragazze adolescenti – senza sacrificare la realtà. Se ti sei mai chiesto come sarebbe davvero se il mondo avesse improvvisamente un afflusso di supereroi e cattivi, questo è per te.
Sviluppato da Raelle Tucker, Naomi Alderman e Sarah Quintrell e basato sull’omonimo romanzo di Alderman, Il potere si svolge in un mondo sulla scia del COVID. Un giorno, apparentemente senza motivo, le ragazze adolescenti di tutto il mondo sviluppano la capacità di sparare elettricità dalle loro mani. La serie si divide tra molte di queste giovani donne mentre scoprono i loro nuovi poteri, concentrandosi principalmente su Jos (Auli’i Cravalho), la figlia del sindaco di Seattle; Allie (Halle Bush), una bambina adottiva che ha sempre dovuto badare a se stessa; e Roxy (Ria Zmitrowicz), la figlia di un boss del crimine. Sebbene queste donne provengano da percorsi di vita completamente diversi, i loro problemi centrali rimangono gli stessi. Tutti loro sono stati ignorati e licenziati sia dai loro genitori che dalla società in generale. Tutti loro sono contemporaneamente furiosi e terrorizzati. E tutti loro sono alla disperata ricerca di una sorta di controllo nelle loro vite complicate.
Quel controllo si presenta sotto forma di una nuova capacità di produrre elettricità. È un’idea interessante che potrebbe facilmente diventare una fantasia di potere femminista generica e maldestra. Eppure ad ogni turno, Il potere si rifiuta consapevolmente di seguire quella strada. Quando le giovani donne feriscono altre persone, anche gli uomini che le hanno ferite per prime, la scena successiva spesso si concentra sul loro orrore e vergogna, non su alcun senso di orgoglio distorto. Quando alla fine viene rivelato che questo nuovo potere è un meccanismo di difesa evoluto, non c’è alcun senso di giustizia fuori luogo o discorsi compiaciuti sulle lacrime maschili. C’è solo dolore mentre la mamma sindaco di Jos, Margot (Toni Collette), si lamenta di come la vita moderna sia diventata così brutale nei confronti delle giovani donne e di come questo cambiamento evolutivo cambierà per sempre la storia. Anche quelli che usano il loro potere per vendetta non sono raffigurati come eroi. Piuttosto, la loro ascesa è rappresentata con un bizzarro miscuglio di eccitazione e terrore. Se un’enorme fetta della popolazione ricevesse improvvisamente dei superpoteri, questo è esattamente il modo in cui immagineresti che si svolga questo cambiamento.
Penseresti che questa dedizione al realismo rischierebbe di impantanare la serie con conversazioni logistiche e politiche. Non è affatto così. Poiché questo è uno spettacolo dedicato all’esplorazione di ciò che accadrebbe in mezzo a una vera epidemia di superpoteri, l’oggettivazione che queste donne affrontano sembra altrettanto onesta. Questa potrebbe essere una serie di fantascienza, ma l’ispirazione per questa storia è fin troppo reale.